Progetti

Internazionali

HORIZON EUROPE project - Effects of rewilding in forests and agricultural lands on carbon sequestration and diversity (WILDCARD) - Grant number: 101081177. Referente: Giorgio Alberti. Ente finanziatore: European Commission. Link: www.wildcard-project.eu

Descrizione ITA: Il progetto, ccordinato dall’Ateneo di Udine, valuterà, per la prima volta in Europa, il potenziale impatto complessivo della ricostituzione naturale dei terreni agricoli abbandonati e della proforestazione sul sequestro del carbonio e sulla biodiversità a molteplici scale spaziali e temporali. Lo scopo finale è quello di offrire opzioni politiche concrete e realistiche volte a una maggiore adozione di strategie di rinaturalizzazione come soluzioni per raggiungere gli obiettivi climatici globali.

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LIFE SEED FORCE - Using SEED banks to restore and reinFORCE the endangered native plants of Italy – LIFE20 NAT/IT/001468. Referente per l’Università di Udine: Valentino Casolo. Lead partner MUSE Trento.

SEEDFORCE è un progetto che comprende 19 partner italiani e 3 stranieri (Francia, Malta, Slovenia) che mira alla riproduzione con succesiva reintroduzione o rafforzamento delle in siti Natura 2000 di 29 specie vegetali di allegato di direttiva habiat e a rischio di estinzione, per mezzo delle banche del germoplasma. L’Università di Udine è responsabile per la genotipizzazione di tutte le specie di progetto e per le azioni di conservazione di Eleocharis Carniolica, Eryngium alpinu, Liparis loeselii e Marsilea quadrifolia.

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Nazionali

PRIN - Roots in armour: Formation and functions of iron plaques at the root-soil interface of wetland plants (ROOTARMOUR). Referente: Marco Contin (WPs 1.2, 2.1). Link al sito dedicato: https://www.raer.unito.it/projects/rootarmour. Ente finanziatore: MUR.

Descrizione ITA: Il progetto si prefigge di indagare il ruolo delle placche di ferro radicali in ambienti di risaia. Valutando gli effetti della disponibilità di fosforo e della sostanza organica disciolta sulla placca di ferro, il progetto impiega tecniche avanzate per studiare i cambiamenti spaziotemporali dell'ossigeno, del fosforo e della morfologia delle radici, nonchè la formazione e dissoluzione della placca di ferro. L'obiettivo è svelare le funzioni legate alla placca che influenzano l'assorbimento del P da parte delle piante, il ciclo del Fe mediato dai microrganismi del suolo e il turnover della sostanza organica. 

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PNRR – iNEST - Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, Spoke 1 - “ECOSYSTEMS FOR MOUNTAIN INNOVATIONS” coordinato dalla Libera Università di Bolzano. Il gruppo di ricerca HydroLab – uniUD  è coinvolto nel Research Topic 1 (RT1) “Safety and quality of life in mountain Environments – Sub-topic B “Mountain habitat”, Sector 5: Understanding and mitigation of geo-hydrological risks. Referente: Federico Cazorzi. Ente finanziatore: MUR. Link al sito dedicato: https://www.consorzioinest.it/

Descrizione ITA: il progetto ha come obiettivo quello di definire delle “best practices”, elaborare delle linee guida per la gestione di bacini idrografici e identificare le priorità di intervento per le opere di sistemazione idraulico-forestali (SIF) esistenti, a partire dalla conoscenza aggiornata dello stato di funzionamento delle strutture e delle variazioni morfologiche in atto nei bacini montani attraverso l’utilizzo di tecniche di Remote Sensing.

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PRIN 2022 - Back to the future: REtrospective and prospective dendrogenomic insights in silver fir Adaptation to face the ClimaTe crisis (REACT). Referente: Valentino Casolo. Principal Investigator Marco Carrere University di Padova, altre uniità Andrea Piotti (CNR Firenze).

Il progetto mira a comprendere la firma fenotipica e genomica dell'adattamento e della resistenza di Abies alba, attraverso un gradiente biogeografioco e climatico, alle condizioni di stress climatico attraverso una genotipizzazione individuale mirata e una dendrofenotipizzazione approfondita e mediante l'analisi dei tratti anatomici del legno e del contenuto di carboidrati non strutturali.

  

PRIN 2022 - RE-SHAPE UP - Rain Exclusion Sensitivity in High Altitude Plants and Ecosystems: Upscaling Perspectives”, Referente: Francesco Boscutti. University of Udine Lead, University of Parma.

Il cambiamento climatico sta avendo un forte impatto sugli ecosistemi della tundra artica e alpina. Sebbene il riscaldamento sia stato ampiamente studiato in questi ambienti, poche ricerche sono state effettuate sugli effetti dei cambiamenti del regime delle precipitazioni, che innescano eventi di siccità estrema (EDEs). Il progetto RE-SHAPE UP studia le risposte a livello di ecosistema alle EDEs, che si verificano in momenti diversi durante la stagione di crescita, sulle specie vegetali di due principali comunità di praterie alpine che si trovano al di sopra del limite del bosco. Seguirà un approccio di upscaling dalla specie alla comunità e all'ecosistema, al fine di comprendere meglio i meccanismi dettagliati alla base delle osservazioni generali sui processi ecosistemici. Il progetto si baserà su manipolazioni sperimentali sul campo e su un approccio basato sui tratti funzionali.

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PRIN 2022 - REWILD-FIRE Rewilding policies for carbon sequestration under increasing fire risk. Referente: Giorgio Alberti. Link al sito: https://rewild-fire.com/.

Descrizione ITA: Le strategie di rewilding, come la riforestazione naturale su terreni marginali o la rinaturalizzazione delle foreste dove l’azione umana è stata interrotta, offrono opportunità per aumentare la quantità di carbonio immagazzinato dagli ecosistemi forestali. D’altro canto, il rewilding può anche aumentare il rischio di incendi e la perdita di carbonio attraverso le emissioni degli incendi.

Il progetto di ricerca REWILD-FIRE mira a (i) valutare i trade-off tra l’aumento del carbonio stoccato nella biomassa generata dalla riforestazione naturale e le potenziali perdite di carbonio derivanti dalle emissioni di incendi e (ii) confrontare le scelte di pianificazione territoriale volte alla riforestazione e all’interruzione delle attività selvicolturali in tutte le Alpi italiane. Combinando osservazioni sul campo, telerilevamento e modellazione della vegetazione in diversi scenari climatici e di pianificazione, il progetto consentirà di valutare il contributo delle nature-based solutions per raggiungere gli obiettivi di emissioni nette pari a zero entro il 2050 nelle regioni montane. Il progetto studierà anche l’effetto di scelte di pianificazione alternative al rewilding e identificherà quali possono supportare meglio la rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera.

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PRIN 2022 – Cleopatra. Circular economy and sustainable agriculture: hydroxyapatite from biowastes as smart nanofertilizer. Referente Luca Marchiol. https://prin2022cleopatra.uniud.it

Il progetto Cleopatra associa ricercatori dell'Università di Udine, della Libera Università di Bolzano in Italia e del CNR Nanotec (Istituto di Nanotecnologie) Lecce. Cleopatra ha l’obiettivo di esplorare il potenziale di idrossiapatite ricavata da rifiuti organici (scarti ossei della filiera ittica e animale) per produrre nanoibridi da utilizzare come fertilizzanti fosfatici alternativi.

  

PRIN 2020 - (NASA4SHA) - Fault segmentation and seismotectonics of active thrust systems: the Northern Apennines and Southern Alps laboratories for new Seismic Hazard Assessments in northern Italy . PI: Riccardo Caputo (Uni Ferrara). Referente: M. Eliana Poli (WP5: paleosismologia). Il progetto di ricerca (in collaborazione fra UniFe, UniMi-Bicocca, UNIPV, UniCt, INGV e OGS) si propone di indagare i sistemi compressivi attivi del Nord Italia (Appennini settentrionali e Sudalpino centro-orientale) in rapporto alla valutazione della pericolosità sismica (SHA). Due sono i principali obiettivi: 1) Definire mediante un approccio multidisciplinare la geometria 3D e i parametri sismotettonici (ovvero rottura massima credibile, velocità di scorrimento di eventuali strutture asismiche, distribuzione magnitudo-frequenza) di questi sistemi compressivi a basso tasso di deformazione; 2) Pubblicare un prototipo di valutazione della pericolosità di spostamento lungo la superficie di faglia (FDHA) in settori selezionati. Queste nuove analisi rappresentano un importante contributo del progetto NASA4SHA alle strategie di riduzione del rischio in una regione d’Italia così densamente popolata ed economicamente importante.

  

Progetto Microzonazione sismica Nazionale: studio di faglie attive e capaci (FAC) - https://www.protezionecivile.gov.it/it/pubblicazione/indirizzi-e-criteri-la-microzonazione-sismica/

Gli studi di Microzonazione Sismica hanno l’obiettivo di razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie, restituendo informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione per l’emergenza e per la ricostruzione post sisma. In particolare il Gruppo si Ricerca dell’Università di Udine si occupa di studiare gli effetti legati alla attivazione di faglie attive e capaci (capable fault), quelle faglie cioè che sono in grado di rompere e /o deformare in modo cosismico la superficie topografica. Gli studi si sono sinora concentrati al fronte della catena Sudalpina orientale e nell’Appennino settentrionale.

 

Progetto CARTOGRAFIA GROLOGICA NAZIONALE (CARG) - Realizzazione Foglio 084 Vittorio Veneto.

https://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/cartella-progetti-in-corso/suolo-e-territorio-1/progetto-carg-cartografia-geologica-e-geotematica/index

Il Progetto CARG prevede la realizzazione e informatizzazione dei 636 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000 che compongono la copertura dell’intero territorio nazionale. In particolare attualmente UNIUD è coinvolta nella realizzazione del Foglio Geologico 084 Vittorio Veneto (responsabile scientifico  prof. C. Stefani, UNIPD) di cui è responsabile per la realizzazione del Modello strutturale sia di superficie che di sottosuolo. 

 

 

Prin 2020- Eyeland - A crowd-sensing geospatial database for the monitoring of rural areas. Un database geospaziale crowd-sensing per il monitoraggio delle aree rurali. Responsabile scientifico Università della Tuscia Viterbo, altre unità di ricerca Università Mediterranea – Reggio Calabria, Università di Bologna, Università Politecnica delle Marche. Referente: M. Sigura

Il progetto ha come obiettivo la creazione e sperimentazione di un sistema informatizzato per la raccolta e la distribuzione di verità a terra a supporto dell'analisi del territorio mediante telerilevamento. Diversi tipi di dati riguardanti la copertura del suolo, le pratiche agricole, le strutture e le infrastrutture rurali, varie caratteristiche del paesaggio, vengono raccolti mediante i nuovi approcci del crowd-sensing e della citizen science.

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PNRR National Biodiversity Future Center (NBFC) - Referenti: Francesco Boscutti (WP 4.1), Giorgio Alberti (WP 4.2).  

Il Centro Nazionale per la Biodiversità svolge ricerca e promuove lo sviluppo di soluzioni per monitorare, preservare e ripristinare la biodiversità funzionale, al fine di contrastare l’impatto antropico, gli effetti dei cambiamenti climatici e di supportare i servizi ecosistemici. Il Centro supporta le attività di ricerca e innovazione per la valorizzazione della biodiversità attraverso processi di economia circolare e di restoration economy, capaci di tutelare le risorse ambientali e assicurare il benessere della persona.
L’obiettivo principale è la creazione di un network esteso di Università e centri di ricerca al fine di individuare i maggiori drivers di perdita di biodiversità e favorire uno sviluppo più sostenibile. Il CNR è il soggetto esecutore tra gli 8 del programma a cui l’Università di Udine è affiliata.